è qualche mese che non scrivo nulla sul mio blog forse per colpa degli altri social network che sono più immediati, ma è giunto il momento di ritornare alle buone abitudini dato che la mia stagione 2015 è già partita e mi ha regalato fin da subito emozioni e soddisfazioni immense.

Avevo chiuso il mio 2014 di triathlon a fine ottobre al Challenge Forte Village in Sardegna con un ritiro per problemi fisici, ma comunque la mia stagione era stata ottima e non avevo certo voglia di smettere, anzi! alla luce dei miei risultati la voglia era ancora tanta e anche la fiducia di poter ancora migliorare, anche con 20 anni di triathlon alle spalle! ero comunque consapevole di aver bisogno di stimoli nuovi e soprattutto di una guida, per questo ho chiesto ad Edith di seguirmi per questa stagione: ci conosciamo da tanti anni, tra noi c’è una bella amicizia oltre che una sana rivalità in gara, chi meglio di lei può aiutarmi a raggiungere nuovi e ambiziosi traguardi?! e così siamo partite per preparare la mia prima sfida: l’Israman113 passando per qualche podistica.
perché proprio l’Israman? qualche mese fa il mio amico Marco Marchese, che con TriathlonTravel è esclusivista per l’Italia di questa gara, mi ha proposto di partecipare a questa manifestazione e di accompagnare il gruppo che si sarebbe formato.
Ovviamente ho accettato subito, seppur consapevole delle difficoltà di preparare una gara nei mesi invernali. Dopo 20 anni ho bisogno di nuovi stimoli e inoltre ho tanta voglia di gareggiare in posti nuovi, niente di meglio se oltre alla gara c’è anche la possibilità di vedere un Paese nuovo e fare un po’ di turismo.
Così eccoci al  27 gennaio 2015: ritrovo ben prima dell’alba a Malpensa. Siamo in 13, la buona parte del gruppo viene da Brescia, capitanati da Mauro Ciarrocchi, poi io e Mirco otre a Marina e Chiara di Verona. Massimo Cigana ci raggiungerà in serata a TelAviv. Il viaggio è tranquillo, arrivati a TelAviv ne approfittiamo per una passeggiata sul lungo mare, un abbondante (azi troppo abbondante, in tutti i sensi) pranzo poi una corsetta sempre lungo mare fino a Jaffa.
Il mattino seguente si parte per Eilat e praticamente attraversiamo in lungo tutto Israele, rimanendo colpiti ed estasiati dal deserto che arriva fino sulle sponde del Mar Rosso. Le giornate pre gara scorrono nella normalità: formalità pre gara, conferenza stampa, sgambatina in bici e di corsa e nuotatina, ma ci rendiamo subito conto che la gara sarà molto dura sia per le montagne che dobbiamo scalare in bici e poi scendere di corsa, sia per il vento che potrebbe renderci la vita molto difficile. Per fortuna il mare è calmo e tiepido quindi almeno la prima frazione scorrerà via veloce.
La mattina della gara arriva in fretta, si gareggia di venerdì e già questa è una novità per noi, ma non ci pesa visto che siamo quasi in vacanza! fortunatamente è una bella giornata, le previsioni sono ottime: poco vento, sole, umidità quasi nulla, temperatura ai 10° del mattino ai 23° del pomeriggio. Ho già raccontato la mia gara sui social e non mi dilungo più se non per ribadire che l’organizzazione era molto buona e che tutti noi italiani abbiamo fatto delle prestazioni ottime: io e Max abbiamo vinto il 113 (quale miglio modo per inaugurare l’anno agonistico?!), Davide Rossetti è arrivato secondo di categoria, le ragazze della staffetta (Chiara, Valeria e Laura) anche loro seconde, Luca e Pier si sono ben difesi, mentre nel 226 Mauro Ciarrocchi ha vinto la sua categoria e Gigi Bonardi ha conquistato la finish line di una delle gare più dure al mondo. Insomma tutti contenti, ma segnati dai percorsi durissimi. Per fortuna questo viaggio prevedeva anche un po’di relax! eh sì perché il sabato dopo la gara, dopo le premiazioni, ci siamo letteralmente spiaggiati fino a sera. A dire il vero sembravamo dei robot dagli ingranaggi arrugginiti, ma come noi, tutti gli altri partecipanti alla gara!
Fino a qui sarebbe una trasferta per una qualsiasi gara….

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e invece arriva il bello, la parte del viaggio che tutti attendavamo e cioè il mini tour che da Eilat ci ha portato a Gerusalemme con delle soste per visitare prima Masada e Qumeran (un po’ di cultura e conoscenza del passato non fa mai male…)e poi per fare il bagno sul Mar Morto. Da parte mia questa era un’esperienza che sognavo da tanto tempo ed è stata incredibile: immergersi in queste acque dalla salinità del 33% e galleggiare stando fermi è davvero strano. Sicuramente i nostri muscoli indolenziti hanno gradito questo bagno di benessere e i fanghi curativi…

L’arrivo a Gerusalemme ci ha tolto il fiato. Che si voglia o no questa città è magnetica, racchiude più di 5000 anni di storia e camminare per le sue strade, seppur zoppicanti e malandati per gli sforzi della gara, ci ha permesso di capire un po’ di più questa terra scossa da tante rivalità. Le tappe della nostra visita sono state, ovviamente, il Muro Occidentale (conosciuto come il Muro del Pianto), la Chiesa del Santo Sepolcro, il suk e le mura con le sue porte, tra tutte la Porta di Damasco.  Oltre a Gerusalemme abbiamo visitato anche Betlemme e la Chiesa della Natività. Tutti luoghi sacri per i credenti, luoghi comunque mistici e magnetici che è impossibile ignorare.

La prima trasferta del 2015, come detto prima, mi ha regalato tanto: soddisfazioni sportive ed umane ed emozioni molto forti. 
L’auspicio è quello che “chi ben comincia è a metà dell’opera”. Sicuramente questo inizio positivo mi ha iniettato una buona dose di fiducia e nuova grinta per affrontare il proseguo dell’inverno…
…stay tuned!