Matteo Benedetti e Francesco Degano sono i primi due triatleti italiani che abbiano mai partecipato a un’affascinante gara estrema, il Sahara Triathlon

L’evento si è svolto per la 4^ volta a Taghit, in Algeria, il 17 febbrao 2023, sulla canonica “iron distance”.

Di seguito il racconto di Matteo, triatleta e papà di Aquaticrunner Swimrun…

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La partenza alle 8.30 nell’oasi è stata molto strana: l’oasi di Taghit era stretta e si facevano 6 giri attorno a 4 boe. Mai fatta una cosa simile, assomiglia ad un fiume, c’era anche della corrente e l’acqua era freddissima, a 11° C!

Si dovevano percorrere 3.8 km, ma alla fine sono stati un po’ meno. Gli atleti verso la fine erano un po’ in confusione mentale, tanto che uno mi è venuto letteralmente addosso.

Uscito dall’acqua con un tempo di 1 ora e qualche minuto, ero in ipotermia, io come tanti…

Ci si cambiava in tenda, dato che in Algeria è vietato spogliarsi in zona cambio come avviene spesso nelle gare di triathlon con acque fredde nel nord Europa.

Le tende erano affollate e ci si confondevano i vestiti, era difficile parlare, la voce era lenta come i movimenti del corpo, le mandibole erano bloccate, difficoltà a muovere le mani e anche vari muscoli del corpo colti da crampi.

Avevo una mano bloccata a pugno e sono riuscito ad aprirla con non poca fatica…

La vestizione è stata difficile, calzini, tubolari, gambali, pantaloni, scarpe e copri scarpe… Non è certo facile infilarli se hai tutto il corpo che trema e l’utilizzo delle mani si e no è al 30%.

T1 (cambio swim bike) circa 20 minuti, in un triathlon normalmente si impiega un paio di minuti… Quando sono partito in bici, anche Francesco stava arrivando, ho scambiato due parole ed ho visto che era messo peggio di me: parlava a stento, ma non era in confusione mentale.

Sono partito per la frazione bike di 172 km, i primissimi chilometri erano difficili anche se con il vento a favore, proprio per una certa mancanza di lucidità mentale e consapevolezza dovuta all’uscita dall’ipotermia.

A me pareva di non pedalare e le sensazioni che mi arrivavano erano lentissime, non provavo dolore e l’udito era fiacco. Fatto il giro di boa, ho trovato tanto vento contro per 50 km, con dune e saliscendi, e lì le forze mi sono tornate.

Un tratto bike bellissimo, uno dei più belli mai fatti nella mia vita!

Successivamente, arrivati nel villaggio, partiva un bastone da fare su 5 giri, senza dune e quindi in balia del vendo, con tanti dromedari sui lati a fare da spettatori.

Io ho chiuso la frazione in sella sotto le 6 ore, Francesco ha impiegato 1 ora in più.

La maratona è iniziata bene, i giri erano in tutto 6 e in ognuno c’erano 3.4 km da affrontare nel deserto, su sabbia che ti faceva sprofondare ad ogni passo.

Inoltre, per ripararsi dalla sabbia sollevata dal vento sono stato costretto a indossare la bandana sulla bocca e a mettere gli occhiali da sole per coprire tutto il viso.

Dopo un paio di ore il vento è diventato ancora più forte, si è scatenata una vera e propria tempesta di sabbia… Con il calar del buio non era più possibile usare gli occhiali da sole e la situazione si è fatta davvero complicata.

Fortunatamente l’organizzazione aveva messo degli indicatori luminosi infilati nella sabbia che segnalavano il percorso.

Correre nel deserto, di notte, nel bel mezzo di una tempesta di sabbia è stato davvero duro e allo stesso tempo suggestivo e indimenticabile!

Dopo 13 ore, 31 minuti e 39 secondi ho conquistato la finish line, Francesco è arrivato dopo poco più di un’ora e poi insieme ci siamo potuti godere la bellissima festa finale nella tenda beduina.

Per sancire un bel gemellaggio tra Sahara Triathlon e Aquaticrunner IWC World Championship Swimrun Grado – Lignano (del 23 settembre 2023), abbiamo consegnato 4 slot.

E abbiamo concordato che questa partnership andrà avanti per un paio di anni, ma non so se l’anno prossimo sarò ancora al via del Saharaman…

RISULTATI E DETTAGLI SAHARA TRIATHLON 2023

VIDEO SAHARA TRIATHLON 2020

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