Domenica 3 luglio 2022, il DATEV Challenge Roth si è confermato una gara leggendaria, “The Home of Triathlon”: in una giornata torrida e con un tifo come sempre caldissimo, il danese Magnus Ditlev ha trionfato sfiorando per soli 9 secondi il primato della gara fatto segnare da Jan Frodeno nel 2016.

Tra le donne, con una maratona eccezionale è stata Anne Haug a spuntarla: la campionessa tedesca ha corso in 42K in 2:46:04!

Dramma per il campione tedesco Jan Frodeno che è stato costretto a fermarsi, quando era in testa, dopo poco più di 2K della maratona: Frodissimo aveva già concordato il forfait con il suo coach in caso di dolori al tendine di Achille, già operato e che probabilmente si è nuovamente lacerato…

Dopo il lungo “periodo di magra” legato al covid (con la cancellazione della gara nel 2020 e un evento con un minor numero di partecipanti a settembre 2021), la leggendaria classica di lunga distanza DATEV Challenge Roth powered by hep ha celebrato un magnifico ritorno e un glorioso 20° anniversario del marchio “Challenge”, con decine di migliaia di appassionati di triathlon sul famoso Solar Berg, lungo i percorsi di gara e nel Roth Triathlon Stadium: il mondo triathlon ha vissuto a Roth una festa che non si vedeva in questa forma da molto tempo!

Nuoto senza muta, acqua a 23° gradi, Frodo è stato il più veloce a completare i 3.8K, con il campione in carica Patrick Lange 4° a un minuto e mezzo.

Incredibile in bici il giovane danese Magnus Ditlev: con 4:01:56 ha fatto segnare il nuovo primato dell’evento ed è arrivato in T2 davanti a Frodo. Che è stato poi più veloce nella transizione, iniziando la maratona subito in testa.

Poi il dramma sportivo di Re Frodo: il tendine d’Achille si è fatto sentire ed è scattato il piano B già concordato con coach Dan Lorand, ritirarsi e pensare alla preparazione per Kona.

«Ho commesso un errore due settimane prima di questa gara, forzando più del necessario e creando evidentemente dei problemi al mio tendine d’Achille. Sto cercando di vedere degli aspetti positivi, anche se ora mi fa più male la testa che il tendine… Già questa mattina al risveglio avevo dolore, più intenso rispetto a quello che ho patito nelle ultime settimane, ma dopo la frazione di nuoto mi sono sorpreso di come in realtà mi sentissi bene. Tutto è andato per il verso giusto fino al 160° chilometro, poi qualcosa è iniziato a cambiare… Ora ho 14 settimane per preparare Kona, ho bisogno di continuità nell’allenamento, quindi dovrò consultarmi con il mio staff per capire cosa fare sin da subito.»
– Jan Frodeno

Trovatosi da solo in testa con un amplissimo margine di vantaggio sugli inseguitori, Ditlev ha controllato agevolmente nella maratona ed è andato a vincere chiudendo a un passo dal primato di Frodeno.

Alle sue spalle il solito Lange… Il due volte iridato a Kona ha corso ancora una volta da marziano (2:35:10 il suo split), ma è riuscito solo a limare il distacco dal vincitore portandolo a 9 minuti e 4 secondi.

A completare il podio, al Roth Triathlon Stadium al terzo posto è arrivato il brasiliano Reinaldo Colucci, anche lui ampliamente sotto le 8 ore: 7:52:36.

«Non posso credere che sia successo! Non ha senso, sono solo a corto di parole, davvero non riesco a credere a quello che è successo. Tutto è andato secondo i piani e questo succede molto raramente. È stato fantastico, c’erano spettatori dappertutto e mi hanno letteralmente trasportato. È stato un peccato il ritiro di Frodo, non vedevo l’ora di confrontarmi con lui fino in fondo. Non ho mai visto così tanti spettatori nel nuoto, nella bici e ancora di più nella corsa, non c’è stato un momento in cui siamo stati da soli.»
– Magnus Ditlev

Tra le donne, la britannica Fenella Langridge e la neozelandese Rebecca Clark sono uscite davanti e hanno inflitto un distacco di ben 7 minuti ad Anne Haug, la favorita numero 1 per la vittoria finale.

In bici è però iniziata la rimonta della iridata di Kona 2019: Haug ha gradualmente ridotto il distacco dalla Langridge, arrivata per prima in T2 con ancora un margine importante.

La britannica si è poi dovuta arrendere nella maratona…

Haug, che ha dovuto fronteggiare in bici anche una puntura d’ape sul collo, l’ha infatti raggiunta e superata alla mezza e poi se n’è andata in solitaria trionfando in 8:22:41, con quasi 9 minuti di vantaggio su Langridge e quasi 24 minuti sulla spagnola Judith Corachan giunta terza.

«La lunga distanza è sempre dura e oggi ho dovuto combattere. Non ho trovato la nuotata che volevo, quindi in sella ho dovuto spingere e la corsa è stata davvero dura. Mi sentivo bene, ma la puntura d’ape ha reso tutto più complicato, per questo sono davvero felice. In una gara così lunga non sai mai cosa possa accadere, non puoi pensare agli altri, ma solo alla tua performance. Mi sono concentrata su me stessa e ho cercato di rimanere il più rilassata possibile sino a quando ho visto il traguardo! È sempre fantastico vincere davanti al pubblico di casa, essere qui a Roth rende questa vittoria davvero speciale.»
– Anne Haug

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Purtroppo costretta al ritiro la nostra Elisabetta Curridori al 15° chilometro della maratona: giornata no per l’azzurra del Tri Nuoro, come ha raccontato nel suo post.

Complimenti ai nostri finisher, in particolare ad Urbano Ferrazzi che ancora una volta si è messo in evidenza nella sua categoria andando a conquistare il 2° posto tra gli M60.

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