L’americano Carl Grove, nel luglio 2018, si è laureato campione statunitense Master 90-94 di ciclismo, stabilendo tra l’altro il record del mondo di categoria. Ha perso entrambi i “titoli” perché trovato positivo a un controllo antidoping.

Sembra che la colpa sia tutta di una bistecca.

Sul banco degli imputati finisce una bistecca. Qui, però, l’accesa disputa tra carnivori e vegetariani-vegani c’entra poco. O se proprio vogliamo, c’entra indirettamente. Sicuramente non rappresenta il nocciolo della questione.

Il mondo è quello del ciclismo, la spinosa questione è quella del doping. Al centro del caso c’è un novantenne statunitense, Carl Grove, che lo scorso luglio, nella categoria 90-94, ha vinto il campionato nazionale Master in pista, a Breinigsville, Pennsylvania, stabilendo tra l’altro anche il nuovo record del mondo.

Il neo iridato si è visto però togliere entrambi i riconoscimenti, perché trovato positivo a uno steroide anabolizzante (epitrenbolone) al test antidoping a cui si è sottoposto subito dopo la gara.

Grove, pur avendosi visto azzerare titolo e primato, non è stato squalificato e qui potrà ritentare l’impresa già quest’anno, tenendo tra l’altro presente che nel 2018 era l’unico iscritto nella sua fascia d’età. L’Usada, l’agenzia statunitense antidoping, infatti, gli ha inviato una lettera di avvertimento, accogliendo però la sua tesi. L’esperto ciclista ha raccontato che alla vigilia della competizione avrebbe mangiato carne proveniente da un allevamento che utilizza ormoni della crescita.


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