Sarà gran festa sabato 23 aprile perché con la collaborazione tra Eco Race e Triathlete torna all’Idroscalo il “Triathlon Internazionale di Milano”.

Una collaborazione fortemente voluta per riportare ai livelli che le competono una delle più vecchie e titolate gare italiane organizzata per la prima volta nel 1986, e poi per 24 anni di seguito, dal gruppo che oggi nella sua evoluzione è diventato Triathlete.

Del “Triathlon Internazionale di MilanoEco Race ne raccoglie l’eredità e la storia che è contemporaneamente storia del nostro sport segnata dalle vittorie di grandi campioni italiani e stranieri.

E non è non è un caso che a presentare il ritorno del Triathlon all’Idroscalo di Milano sia Daniel Fontana, grande campione di oggi che per due anni ha partecipato alla gara conquistando ben due podi.


CONTROLLA LA LISTA DEGLI ISCRITTI


LA PAROLA A DANIEL FONTANA
Con Eco Race, insieme a Triathlete, stiamo lavorando per fare in modo che questa esperienza diventi indimenticabile. Io sono particolarmente emozionato dal progetto di far rivivere finalmente una prova che ha fatto storia nei nostri calendari.

LA STORIA
Questa gara ha scritto alcune delle pagine più accese e mitiche del nostro triathlon. Io su questo tracciato ho vissuto nel 2004 e nel 2005 due delle gare più combattute in maglia DDS, con atleti che hanno saputo fare la storia del triathlon internazionale e olimpico.

Anche Matteo Annovazzi, che studia per noi i percorsi gara, era in gara con me a Milano in quegli anni. In entrambe le occasioni io non ho potuto che cedere il passo a uno strepitoso Vladimir Polikarpenko, portacolori allora del Peperoncino Team.

Due secondi posti che ricordo bene, decisi entrambi negli ultimi chilometri della frazione podistica. Gare tiratissime quelle, con tutto il meglio che il triathlon sapeva esprimere in quegli anni schierato sulla linea di partenza.

In quegli anni per noi Vladimir rappresentava un po’ quello che per gli atleti di oggi rappresenta Javier Gomez: arrivava da stagioni di prestigiosi podi in coppa del mondo, da un bronzo ai Campionati Europei e dalla partecipazione alle Olimpiadi di Sydney nel 2000 e di Atene del 2004.


LA CARRIERA INTERNAZIONALE DI VLADIMIR POLIKARPENKO


Questo lungo preambolo solo per darvi la misura di cosa fosse il Triathlon Internazionale di Milano in quelle stagioni.

Quello che vogliamo fare oggi, è riportare a Milano le emozioni di allora, con l’ambizione di restituire a questa grande metropoli internazionale, un posto in prima fila nel panorama del triathlon più desiderato.

I consigli che posso dare a tutti coloro i quali si schiereranno sulla starting line, sono molto semplici.

IL NUOTO
La frazione natatoria disegnata nel bacino idrico dell’Idroscalo, vi darà la possibilità di apprezzare bene le boe, che saranno chiaramente visibili e immaginare al meglio le traiettorie. Io mi alleno spesso lì durante la primavera; l’acqua è pulita e solo leggermente fresca.

LA TRANSIZIONE
Studiate bene la posizione della bici in zona cambio. Le biciclette schierate in griglia saranno moltissime. Cercate un punto di riferimento chiaro e ben visibile vicino al vostro mezzo, una bandiera, un cartello, alberi o qualcos’altro di particolare.

Sarà fondamentale indovinare una transizione veloce in T1, per affrontare nella migliore posizione la frazione ciclistica, agguantando i gruppi più adatti alla propria condizione in sella.

LA BICI
Dovrete saper stare molto bene in scia nei gruppi, cercando di avere sempre un occhio attento alla prudenza e alle buone regole di sicurezza.

La frazione ciclistica potrebbe apparentemente sembrare quasi scontata, ma non va affatto sottovalutata. Per quanto molto veloce e priva di particolari asperità, i continui rilanci ai giri di boa la renderanno molto muscolare, rischiando di portarvi in T2 con le gambe piuttosto provate.

LA CORSA
I dieci chilometri della frazione podistica sono da affrontare tutti d’un fiato, su un tracciato estremamente veloce e per questo piuttosto sfidante. La primavera potrebbe portarci tanto un primo caldo estivo, quanto una giornata inaspettatamente fresca. Dobbiamo arrivare preparati a qualunque variabile.

Un ultimo consiglio: oltre agli aspetti tecnici, non perdete di vista l’obiettivo di divertirvi sopra a ogni cosa, ma soprattutto anche di entrare a far parte di una gara che ha fatto in passato la storia del triathlon mondiale e la farà ancora, certamente, nelle stagioni a venire.

Fonte: comunicato Eco Race