La notte del 29 agosto 2012 ha avuto luogo il Triathlon XTriM Lago 3 Comuni in una inedita versione notturna.

Il “ritrovo-gara” si è svolto in versione sprint, per il solo staff organizzativo della gara olimpica no draft.

Di seguito il racconto di Matteo Benedetti.

Il Full Moon Triathlon ha avuto inizio con il nuoto nel lago alle 21:00 per 750 mt, sotto il vigile occhio dei professionisti del salvamento della FISA e di Giovanni Ghersina.

Di seguito, dal 15° km di ciclismo, si è svolta la cronoscalata del monte San Simeone (1.000 m di dislivello); infine, 5 km di corsa sulla cima del monte.

Full Moon triathlon, una chicca per i professionisti dell’ XTriM, per il gotha dell’ironstarank progressivo, sempre in prima linea alla ricerca del triathlon alternativo, in laboratorio a forgiare nuove idee e a sperimentare nuove formule triatletiche, a spostare oltre la frontiera che separa l’umano dal disumano e l’impossibile dal possibile…

Una palestra in continuo mutamento ed evoluzione che si plasma nelle mani di triatleti motivati e determinati, una perla bianca in un pozzo nero.

Partire dalle scure rive del lago dei tre comuni alle nove di sera e non sentire più i piedi dal freddo, vedere le luci delle tracking light incollate al braccio muoversi nel buio e le boe lampeggianti di rosso e luce stroboscopica, è stato insuperabilmente emozionante.

Il viola tenue del mezzo di salvataggio con i professionisti del soccorso acquatico abbordo, sentire l’acqua accarezzata dei remi della barca davanti a noi, la luna riflessa nell’oscurità, in un silenzio irreale…

L’acqua piatta, il giro di boa davanti al canneto della Nautilago e rientro con le luci intermittenti che uscivano e rientravano dall’acqua, la luna piena che si vedeva ad ogni bracciata sulla sinistra e le tenebre sulla destra, il monte san simeone che emergente dall’ oscurità’ come un fantasma, lo specchio d’acque gelida davanti a noi e le due torce sulla riva ancora lontana.

Poi l’utima boa, il lampeggio e gli applausi all’uscita dalla prima fatica basterebbe a rendere l’atmosfera di una serata incredibile e unica di essere vissuta… La ZC1 nel camping, ristoro con te caldo e miele, banane e biscotto, pila sul casco e inizia la salita del Monte San Simeone con 1000 mt in 15 km.

La luna illumina la strada e fa strane ombre sull’asfalto, è un’emozione indescrivibile, dal bosco arrivano rumori di animali che si muovono nell’oscurità, le gallerie al buio e a luce spenta per godersi le sensazioni dell’immediato; ad ogni tornante la magnificenza della pianura che si scaglia d’innanzi a noi, sempre più estesa al crescere delle pendenze, il falsopiano e il pezzo tra gli alberi e gli strapiombi sulla sinistra e la fatica inizia a farsi sentire.

Poi la sella sul monte, le torce a fuoco vivo e la ZC2 ordinata e perfetta, moquette gialla a terra e le rastrelliere allineate, dritta, il tavolo del ristoro con té caldo, una visione inaspettata, come una magia in una notte di fine estate.

Cambio veloce, scarpe e manicotti e si parte per la corsa, in salita. La visuale è impossibile da esprimete con parole umane, la pace e la quiete impregnano l’atmosfera magica di mezzanotte, l’aria frizzante, pulita e ossidata crea un’atmosfera irreale, quasi fiabesca.

L’ingresso nella mulattiera, il buio profondo crea quasi timore, si vede un fuoco in lontananza e si odono dei rumori, si avanza con fatica ma la gioia è infinita, la discesa liberatoria e la visione della pianura e delle luci della ZC2 rinfrancano il cuore.

Le voci che arrivano fanno capire che si è giunti al termine di questa esperienza più unica che rara, l’arrivo. La faticata e i compagni d’avventura rendono una banale serata estiva infrasettimanale un’esperienza indimenticabile, unica, fatta nel cuore del Friuli, che per un’attimo diventa il centro dell’universo…

Matteo Benedetti