Pubblichiamo un messaggio arrivatoci dal forte triatleta Age Group del CUS Pro Patria Milano Alessandro Sciarrone in merito alla edizione 2016 di Ironman 70.3 Italy.

Non sono solito pubblicare opionioni o dare giudizi sulle gare. Mi limito a postare qualche foto.
Oggi sento la necessità di esprimere solidarietà agli organizzatori dell’Ironman 70.3 Italy di fronte alle follie che leggo sulla rete.

Il meteo non è certo una responsabilità imputabile agli organizzatori.

La scelta di sospendere la gara e annullare la frazione di nuoto è stata certamente difficile ma razionalmente non è stata una scelta. Il problema non è chi sa nuotare ma chi NON SA NUOTARE e nel triathlon ce ne sono tanti. Con il mare in quelle condizioni è stato indispensabile sospendere la gara, se qualcuno si fosse sentito male era IMPOSSIBILE intervenite ad aiutarlo. Con quelle onde le barche e le canoe non si governano. E c’era anchenl’insidia degli scogli frangiflutti.

Ho nuotato? Sì.
Si poteva fare? Sì.
Mi sono divertito? No.

Sorrido ai commenti di chi dice che l’Ironman senza nuoto non è Ironman. Quali sarebbero stati i commenti se in acqua ci fossero andati 1.300 invasati e ci fossero stato feriti gravi o peggio morti? Che processo si sarebbe scatenato sugli organizzatori irresponsabili e sui partecipanti malati di mente che non dovevano accettare la decisione di proseguire?

Il nostro paese è pronto a giudicare ed è pieno di gente che non vuole che si faccia nulla. Siamo tutti commissari tecnici e giudici severi…
Ma quanti di questi hanno mai organizzato una gara?
Quanti cercano sponsorizzazioni o dedicano del tempo libero alla crescita del movimento? Anche solo a dare qualche consiglio a un esordiente o a… LEGGERE IL REGOLAMENTO FEDERALE.

Ho gareggiato in tanti luoghi, in quasi tutta Europa e dagli USA ad AbuDhabi, col sole e con la pioggia, gare IM, Challenge, ITU e indipendenti.
Il livello organizzativo era molto alto a Pescara. Gli standard elevati. Alcune imprecisioni certo migliorabili ma una struttura pari a quelle europee.

Chi incensa le gare straniere quante ne ha fatte in condizioni meteo difficili? Chi ricorda l’anno in cui a Rapperswill la gara fu ANNULLATA senza far partire perchè un fortunale aveva abbattuto alberi sulle strade? E cosa gli svizzeri non hanno un “rescue plan” con dei boscaioli che segano e lavano gli alberi dalle strade? Ecchheccazzzo.
O quando i Mondiali ITU a Belfort per il freddo furono ridotti a un duathlon? Niente nuoto (8 gradi a Luglio) e la bici ridotta da 120km a 80! Vergogna.

Siamo seri.

A Pescara la partenza a crono poteva essere gestita meglio, certo. I giudici dovevano essere di più e più severi sul percorso, certo.
Se fossero gli atleti a cominciare a fare qualcosa per il triathlon anzichè viceversa? Si chiamano gare NO DRAFT. Senza scia. La scia non la fai per SCELTA non per MERITO DELL’ORGANIZZATORE e per la presenza del giudice.

Ogni volta che qualcuno mi si accoda lo richiamo con severità, se necessario lo insulto. Scarto e scatto per levarmelo di dosso.
Non prendo una ruota per onestà. MIA ONESTA’.
Perchè IO NON RUBO. E la scia (come il doping è RUBARE).

[poi diciamocelo francamente..rubare per arrivare ENNESIMO?!? Dove sta il divertimento? Arriva ennesimo con le tue sole forze e vedrai quanta maggiore e pura sarà la gioia di un risultato conseguito onestamente].

Un unico consiglio agli organizzatori. Continuate a lavorare. Fate una lista degli errori e lavorate ancora più duramente di quanto fatto finora. I risultati arriveranno. Negoziate con le autorità locali – se possibile – un orario “europeo” di partenza. Solo in Italia (viva il mito della Dolce Vita…) si parte alle 12. Le gare di triathlon (ma di quasi ogni sport di endurance) partono alle 6, alle 8, alle 10 massimo…. Non alle 12.

Infine ben comprendo la frustrazione di chi si è preparato per mesi per questo evento e l’ha visto falsato. Ma questo è il triathlon signori. Capitano queste cose.
Invece di accanirvi sulla tastiera contro chi lavora per questi eventi pensate a come migliorare.

Continuate ad allenarvi e sorridere, state praticando lo sport più bello del mondo.

Alessandro Sciarrone