La ventiduenne triatleta Choi Suk-hyeon è stata trovata senza vita nel dormitorio della sua squadra a Busan.

La sudcoreana ha lasciato messaggi nel suo diario e registrazioni audio in cui ha denunciato anni di abusi fisici e verbali da parte del personale tecnico.

Ha implorato sua madre di agire contro chi le ha fatto del male, da quanto riportato pare che le sue denunce alle autorità sportive sarebbero state ignorate.

L’anno scorso, la doppia pattinatrice olimpionica Shim Suk-hee, vincitrice di una medaglia d’oro, ha reso pubbliche le accuse verso il suo ex allenatore, reo di averla molestata e abusato fisicamente più volte.

L’allenatore è stato imprigionato per 10 mesi.

L’ITU ha subito contattato la federazione di triathlon e il comitato olimpico coreani per chiarire la situazione e tutelare la salute dei triatleti della Corea del Sud.