L’Ironman 70.3 Dubai, disputato l’1 febbraio 2019, ha rivoluzionato i pronostici: a vincere sono stati i britannici Holly Lawrence (04:00:04) e Adam Bowden (03:40:11).

Le carte dei favoriti della vigilia sono volate via. L’Ironman 70.3 Dubai, corso l’1 febbraio 2019, ha ancora una volta dimostrato come il triathlon possa essere imprevedibile. Alla fine dei 1.9K di nuoto, 90K di ciclismo e 21.1K di corsa i verdetti sono stati questi.

Tra le donne, la migliore è stata Holly Lawrence, sul terzo gradino del podio nel 2018, che ha battuto Anne Haug, prima lo scorso anno. La britannica ha chiuso la sua gara in 04:00:04, precedendo proprio la tedesca (04:01:42) e la connazionale Sara Lewis (2^ nel 2018), terza in 04:09:39.

In campo maschile, presto fuori dai giochi “Mr. recordman” Kristian Blummenfelt, a dominare, grazie anche a una mezza maratona corsa in 1 ora e 10 minuti, è stato il britannico Adam Bowden (03:40:11), davanti a allo svedese Patrik Nilsson (03:42:50) e al francese Sébastien Fraysse (03:47:05).

L’ASSOLO DI HOLLY LAWRENCE

Holly Lawrence è stata in testa alla competizione fin dall’inizio: prima a uscire dall’acqua, costringendo a un gap di 01:24 la connazionale Frenella Langridge e di 02:20 la favorita Anne Haug, ha incrementato il suo vantaggio durante la frazione ciclistica portandolo, in T2, a 6 minuti sulla tedesca. Quest’ultima, pur recuperando gran parte del distacco, non è riuscita a bissare la vittoria dello scorso anno e si è dovuta accontentare della seconda posizione, a 01:39 da Lawrence, che ha tagliato per prima il traguardo. Terza è giunta Sarah Lewis.


La britannica Holly Lawrence si aggiudica l'Ironman 70.3 Dubai 2019.

La britannica Holly Lawrence si aggiudica l’Ironman 70.3 Dubai 2019.


CLASSIFICHE IRONMAN 70.3 DUBAI


ADAM BOWDEN VINCE… DI CORSA

I primi a portare a termine la frazione di nuoto sono stati Adam Bowden ed l’atleta del Bahrain Eric Watson, seguiti dal tedesco Johann Ackermann, dal norvegese Kristian Blummenfelt e dallo svedese Patrik Nilsson.

All’inizio della prova sui pedali, su un percorso completamente piatto, Sébastien Fraysse ha preso l’iniziativa, conquistando la leadership senza però riuscire mai a prendere il largo. Dopo 45 dei 90K in programma il francese aveva un vantaggio di  poco meno di un minuto su Ackermann, Bowden, Nilsson e Watson. E nel frattempo, Blummenfelt era stato costretto al ritiro a causa di crampi allo stomaco.

A 25K da T2 il gruppo degli inseguitori ha raggiunto Fraysse e la gara ha cambiato leader: Ackermann si è portato in testa. Il tedesco ha quindi “inagurato” i 21K di corsa, seguito da Bowden (+13 secondi), Fraysse (+23), Watson (+34) e Nilsson (+ 45).

Nella mezza maratona Bowden, noto per la sua potenza in corsa, ha immediatamente imposto un ritmo elevato, si è preso la pole position e ha allontanato via via i diretti avversari. Il britannico, coprendo i 21K in 01:10:35, si è così aggiudicato la gara. Nilsson ha tagliato il traguardo 2:38 minuti dopo il vincitore. Fraysse (+06:54) è salito sul terzo gradino del podio.  Ackermann ha chiuso in quarta posizione.