Il campionissimo spagnolo Javier Gomez ha corso il suo primo Ironman Hawaii World Championship sabato 13 ottobre 2018, chiudendolo in undicesima posizione. Un risultato che gli lascia qualche rammarico…

Javier Gomez sicuramente è stato il “debuttante” più seguito dell’Ironman Hawaii World Championship 2018. Il suo palmares, che riporta, tra le innumerevoli vittorie, i 5 titoli mondiali ITU sulle distanze brevi e i 2 agguantati, nel 2014 e nel 2017, all’Ironman 70.3 World Championship, ha alzato le aspettative di tifosi e addetti ai lavori.

Alla fine il campione spagnolo ha chiuso il suo primo “Ironman Hawaii” in undicesima posizione con un tempo totale di 08:11:41, a ben 19 minuti dal recordman di questa edizione 2018, il tedesco Patrick Lange.

A qualche giorno dalla gara, Gomez torna a… Kona, dichiara di avere più di un rimpianto e ammette che:

«Nel ciclismo sono andato più forte di quanto avrei dovuto. Ora riconosco il mio errore, ma in quel momento il mio unico pensiero è stato quello di pedalare per stare nel gruppo di Lange e avere così qualche chance per il podio».


Lo spagnolo in bici ha dato troppo e così nella maratona il suo fisico gli ha presentato il conto:

«Durante la frazione di corsa, sono stato in grado di mantenere il ritmo di Lange per circa 15K, poi mi sono letteralmente spento e da lì è cominciata una vera e propria lotta con me stesso per finire in una posizione il più meritevole possibile. Ora sarebbe facile concludere che spendendo meno sui pedali, avrei potuto essere molto più veloce a piedi e quindi tagliare il traguardo in un tempo migliore».


Il pentacampeon spera di aver imparato la lezione:

«Spero che quanto è successo mi abbia insegnato a… non ripeterlo la prossima volta. Mi piacerebbe tornare e fare meglio, ma in questo momento non so se se sarà nel 2019 o dopo».


Infine, Gomez fa il bilancio di questo anno vissuto sulle lunghe distanze:

«È stato il mio primo anno di allenamento specifico per le lunghe distanze dopo una vita trascorsa a gareggiare su quello più brevi, che richiedono ovviamente un altro tipo di allenamento, più intenso. All’Ironman Australia, nel mese di giugno, è andata molto meglio (è giunto secondo in 07:56:38, ndr), ma è chiaro che le Hawaii sono una cosa a parte: l’atmosfera è unica, le condizioni ambientali sono diverse e al via ci sono tutti i migliori atleti del mondo».