Argentina, Sud Africa, Spagna, Germania, Austria: sono queste le tappe che in meno di un anno hanno portato Alessandro Degasperi, triatleta della Val di Fiemme, a disputare sabato 8 ottobre 2016 il suo primo Ironman Hawaii, il Mondiale di specialità a Kona, Big Island, Hawaii!

Unico PRO a rappresentare l’Italia in quella che è la Mecca del Triathlon, il Dega è sbarcato sull’isola del vento, del caffè e dei vulcani, dopo aver svolto un intenso periodo di preparazione al caldo dell’Arizona, precisamente a Tucson.

Erano 59 i PRO uomini al nastro di partenza sulla spiaggia di Kailua-Kona, che hanno rotto gli indugi tuffandosi nell’oceano all’alba di una giornata perfetta.

Un parterre davvero stellare: Frodeno, Kienle, McMahon, Potts, Van Berkel, Llanos, Sanders, O’Donnell, Raelert, Van Lierde, Stein, Don, Boecherer, Viennot, Hoffman, Albert, Reed, Cunnama, Bozzone, McKenzie, Thomschke, Bracht, Mcnamee, Plese, Wild, Rana, Billard, Kramer, Weiss, Vistica… e tanti altri!

C’era Davide contro tanti Golia, ma con un’arma in più: una nazione intera a spingere il Dega sulle calde strade hawaiane. E Alessandro non ha tradito le aspettative: testa bassa a lottare anche nei momenti duri, fino a quando in T2, ha posato i piedi per terra.

Da lì in poi è iniziata la sua gara: 2.53.13 in maratona recuperando tantissime posizioni e giungendo 20° assoluto, grande tra i grandi, alla sua prima esperienza in 8:36:58.

Alessandro Degasperi impegnato nella frazione bici dell'Ironman Hawaii 2016 (Photo courtesy: Jacky Everaerdt - trimax-mag.com)

Alessandro Degasperi impegnato nella frazione bici dell’Ironman Hawaii 2016 (Photo courtesy: Jacky Everaerdt – trimax-mag.com)


SPECIALE IRONMAN HAWAII 2016
CRONACA E CLASSIFICA


«Sono venuto per fare esperienza e per conoscere questa gara, è vero, ma volevo anche fare bene. Ho fatto un buon nuoto, agganciato al primo gruppo fino a poco più di metà gara, ma il ritmo era un po’ troppo tirato, ed essendo in coda ad un gruppo molto allungato, una volta preso qualche metro mi sono staccato. In ogni caso il crono è stato molto buono.»

«Appena ho preso la bici mi sentivo bene, e per i primi 20K, da solo, non ho perso nulla dai primi; una volta raggiunto dal blocco “tedesco” mi sono inserito. Stavo relativamente comodo fino a quando si è alzato un vento contrario tremendo che spingeva lateralmente. I watt sono aumentati vistosamente, e dopo qualche chilometro, ho dovuto rallentare e mettermi al mio passo.»

«L’errore che non volevo fare era quello di cercare di essere per forza con chi andava più forte in bici rischiando poi di “saltare”, cosa che in molti hanno fatto. Sono rimasto in quasi totale solitudine nelle retrovie, combattendo con un piccolo dolore nel retro coscia che purtroppo si è accentuato sempre di più fino a farmi soffrire negli ultimi 30K (pedalati inesorabilmente controvento), impedendomi di spingere regolare fino in fondo come avrei potuto e facendomi registrare un crono di cui non soddisfatto.»

«Però, perché darsi per vinti proprio prima della mia frazione migliore? Facendo due conti, con una buona maratona, potevo ancora avvicinarmi alle 8h30′ (tempo che avevo stimato di poter fare), e poi, non mi sarei ritirato per nessun motivo al mondo in questa gara! L’ho inseguita da due anni, quindi dovevo provarci fino in fondo, credendoci sempre fino all’ultimo.»

«Sapevo che i distacchi erano pesanti dalle posizioni che contano, che ero 40° e che sarebbe stata dura, però sapevo anche che storicamente molti saltano, soprattutto nella seconda metà della maratona. Mi sono messo subito ad un buon ritmo: i primi 16K su Alii Drive molto bene, cuore basso e ritmo regolare sui 3’50”, poi Palani Road a rompere un po’ il ritmo, e successivamente di nuovo bene nel pezzo più duro, quello sull’autostrada verso l’Energy Lab con un vento a favore e un caldo infernale.»

«L’ultima posizione, la ventesima, me la sono presa nell’ultimo chilometro! Grazie a tutti, a chi mi ha sostenuto, incoraggiato, seguito, tifato, scritto! Mi sono commosso nel leggere i tantissimi messaggi che mi sono arrivati sui miei canali social network.»

«Ho dato il meglio di me, lottando fino alla fine per tutti i miei tifosi, per gli amici e per la mia famiglia, per non deludere innanzitutto me stesso e tutti coloro che mi sono stati vicini seguendomi fino alle tre di notte.»

«Un GRAZIE speciale va ai miei sponsor Bianchi, Enervit, Polar, Santini Maglificio Sportivo, Fi’zi:k, Rudy Project, Mavic, Scicon Bags, BV SPORT, Aqua Sphere, Hoka One One, Funivie Malcesine Monte Baldo, SuperOp e Trispecialist.com, per avermi permesso di arrivare fino a qui e scrivere un altro capitolo della mia storia sportiva»

«Una dedica particolare va a mio nonno Mario (mio primo sponsor) che proprio l’8 ottobre festeggiava il compleanno, e all’amico Enrico Busatto che un anno fa era qui a gareggiare.»


Il prossimo appuntamento del Dega sarà il 30 ottobre al Challenge Forte Village dove chiuderà la sua splendida stagione in un luogo che lo accoglie sempre a braccia aperte.


SPECIALE IRONMAN HAWAII 2016
CRONACA E CLASSIFICA


Fonte: comunicato stampa

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Nella maratona dell'Ironman Hawaii 2016, l'azzurro Alessandro Degasperi recupera posizioni su posizioni e chiude 20° (Photo courtesy: Jacky Everaerdt - trimax-mag.com)

Nella maratona dell’Ironman Hawaii 2016, l’azzurro Alessandro Degasperi recupera posizioni su posizioni e chiude 20° (Photo courtesy: Jacky Everaerdt – trimax-mag.com)