Samuele Peroni al traguardo dell'XTERRA di Beaver Creek in Colorado

Samuele Peroni al traguardo dell’XTERRA di Beaver Creek 2014 in Colorado

Dopo l’XTERRA France del 6 luglio, solo 2 settimane e affronto un viaggio lunghissimo ed interminabile e la prima mattina che mi fa vedere il sole del Colorado, sono alla Carpenter Pool, la “comunale” di Boulder, dove vanno tutti i ragazzi non PRO ad allenarsi per il triathlon ed il nuoto.

A Boulder tutto ruota attorno allo sport, incontro Guilherme Ferreira Campos sulla mainstreet, pochi passi e siamo alla West Flanders, birreria artigianale dove si beve e si mangia, parliamo di tante cose e lui mi racconta come si vive e ci si allena a Boulder.

Lui è un atleta PRO, corre su lunghe distanze, 5 ore di bici verso le montagne, dove puoi trovare salite di 25 km che arrivano sui 3000 m; Boulder è a 1.600 m slm, il disagio per alcuni è già percettibile, per me no, stranamente, sto davvero bene.

C’è un clima davvero incredibile, fa molto caldo, se guardi i gradi, si arriva il pomeriggio a 38, ma sudi appena, non c’è praticamente umidità, pochissima, labbra e gola sempre secche, giri con maglietta ed infradito al mattino, leggi 16°C ma ti sembrano 22°C!

La domenica fanno dei lunghi di 3 ore, e un giorno alla settimana pista e un giorno easy su terra battuta. In piscina qui a Boulder il must è palette! Spesso e volentieri ed ovviamente anche col pull buoy.

Gli chiedo perché e lui mi risponde che il nuoto nel triathlon è diverso da quello in piscina e quindi serve forza, che va tramutata in economia del gesto. Giusto, verissimo! Il nuoto del triathlon va allenato in altro modo, lontano, o perlomeno parzialmente, dagli schemi abituali derivanti dall’agonismo in piscina.

L’XTERRA di Beaver Creek è una fucilata che ti mozza il fiato, una gara molto veloce, 1000 metri di nuoto in un laghetto a 2.200 di altitudine, 2 giri senza uscire dall’acqua, poi sei in mtb su per un single zigzag stretto e polveroso: non c’è una vera e propria salita dura, subito ci sono circa 400 m di dislivello, poi si entra nel bosco a mezzacosta in mezzo ad alberi fitti e bianchi, si sale ancora ed in cima parte una lunga discesa su ghiaino.

Poi ancora bosco con un single velocissimo a paraboliche da pennellare, stupendo. In totale si sale per circa 1000 m e l’ultima discesa ti riporta nel parco del Village Resort.

Beaver Creek è una località sciistica in inverno, nel 2001 ospitò Mondiali MTB, XC e discesa; nel 2015 ospiterà i Mondiali di sci, un posto molto bello!

La tanto temuta altitudine non mi ha arrecato grossi disagi, in bici spingevo bene senza problemi particolari, difficoltà nella prima parte di corsa, poi nel finale ho ritrovato un buon ritmo.

Da dire che la bici sfiorava i 3.000 m, mentre la corsa arrivava a 2.650 m (misurati col mio Garmin!), grossa soddisfazione è aver sorpassato due guys della mia categoria poco prima dell’ultima lunga discesa, proprio a 2.650!

Alla fine chiuderò 85° assoluto e 11° della mia categoria, non un gran risultato se guardiamo i numeri, ma finire una gara del genere è sempre una bella soddisfazione.

È la mia terza esperienza negli USA, dopo XTERRA Maui del 2008, Ironman Vineman 70.3 del 2011 e ora questa del Colorado che mi mancava proprio nella mia personalissima collezione.

Ho sempre amato il Colorado, il richiamo dei primi mondiali mtb del 1990 a Durango, il mito a stelle e strisce di cui senti tanto parlare e finalmente riesci a vedere e toccare.

È difficile centrare un buon risultato all’estero, dopo il mio bel 6° a Orosei nel TNatura European Championship del 1° giugno, la forma inizia a scendere, ma non il mio morale, la mia voglia di viaggiare e gareggiare, fare sport e tante esperienze nuove da raccontare e trasmettere!

Samuele

CLASSIFICA XTERRA MOUNTAIN CHAMPIONSHIP 19-07-14
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