Daniel Fontana

Daniel Fontana

Daniel Fontana è testimonial di Eco Race Events e alcuni giorni fa ha avuto modo di testare i percorsi del Campionato Italiano di Iseo. Ecco tutti i suoi consigli su come gestire al meglio la prova e centrare il tuo miglior risultato!

STARTING LIST CAMPIONATI ITALIANI TRIATHLON NO DRAFT AGE GROUP DI ISEO 6-07-2014

Domenica scorsa ho avuto l’opportunità di provare il percorso della gara del Campionato Italiano al lago d’Iseo insieme ai ragazzi del Freezone, Matteo Annovazzi e Luca Lamera di Eco Race Events.

Avevo già avuto modo di farmi un’idea sui tracciati dai racconti di alcuni atleti che alleno che li avevano provati in gara lo scorso anno. In realtà però provandoli personalmente ho preso le giuste misure e sono in grado oggi di darvi qualche dritta su come gestire al meglio questa bella, ma non semplice gara.

Iniziamo dal nuoto: 1.500 metri nelle acque del Lago d’Iseo. Giro unico, con partenza dall’acqua in batterie da 150 atleti per volta. L’obiettivo è di evitare troppe botte nella prima frazione e successive congestioni in bici.
Si parte puntando dritti la prima boa, dopo circa 400 metri si gira a sinistra per poi fare un lungo rettilineo e piegare ancora a sinistra per nuotare verso il punto di uscita. Il percorso è liscio e pulito. Se farete attenzione, non sarà difficile mantenere le giuste direttive. I buoni nuotatori potranno esprimersi bene, nuotare veloce e con una buona tecnica.
Il lago di solito è molto piatto, ma può capitare che ci sia un po’ di onda corta, “chippy” come dicono negli USA. La strategia migliore è partire forte, senza esagerare e poi stabilirsi su un ritmo sostenuto; una volta sistemati nel gruppo giusto, cercare di usare meno le gambe, respirare di modo regolare e profondo e cercare di nuotare morbidi e rilassati senza andare fuori soglia.
Mi raccomando, cercate di mettervi nella giusta posizione per limitare lo stress delle botte e possibili lotte modello “Karate”. La muta potrebbe essere vietata, quindi è consigliato un body idrorepellente idoneo per il nuoto, senza tasche.
Fuori dall’acqua avete circa 150 m per raggiungere la bici in zona cambio. Nemmeno da dire: andate a tutta!

Siamo al ciclismo: qui fate attenzione! La gara d’Iseo ha uno dei percorsi in bici più belli che io abbia mai fatto; duro ma non esagerato, adatto per passisti e scalatori, tecnico ma non pericoloso, muscolare, divertente e panoramico. Perfetto per una gara “No Draft” adatta a buoni ciclisti.
I primi 20 km sono in leggero falso piano a salire, con alcune curve a gomito e l’attraversamento di un paese. Qui bisogna pedalare i primi chilometri per trovare il ritmo, senza farsi prendere troppo dall’emozione; il bello arriva dopo! Controllate la respirazione e imponete una tensione muscolare giusta. Potreste essere tentati di spingere forte, in posizione aerodinamica, a 85-90 pedalate, ma fate attenzione: anche se non è una gara lunga, è più che sufficiente per rimanere senza benzina se esageriamo.
La bici, visto il tracciato, difficilmente si può fare sotto l’ora e 15 minuti, quindi dobbiamo dosare le energie: nel primo tratto bisogna spingere, ma tenendo bene a mente che il difficile arriva dopo. È invece il momento giusto per prendere un gel e bere qualche sorso dalla borraccia.
Ricordate che è una gara senza scia, tate attenti qui a rispettare le distanze regolamentari (3m x 2) ed effettuate sorpassi veloci e chiari. Prendere un cartellino vuole dire finire la festa.

STARTING LIST CAMPIONATI ITALIANI TRIATHLON NO DRAFT AGE GROUP DI ISEO 6-07-2014

Al 20° km ci siamo, comincia la salita: i primi 2 km sono morbidi, ma già capirete che non siamo più in pianura. Possiamo ancora tenere il 53, ma presto la salita si farà seria e salirà costante all’8%; si tratta di una salita dura, ma non di quelle con pendenze impossibili. Qui comunque, chi ha esagerato nella prima parte, rischia il famoso “inchiodamento” o il non meno popolare “cementificio” nelle gambe. Questo è il momento in cui si verifica il classico pentimento per esserti iscritto al primo triathlon tantissimi anni fa ed essere poi finito nel vortice.
Se finisci la benzina qui non ce n’è, non vai avanti. Invece chi si sarà tenuto un poco nella prima parte e magari si è allenato decentemente nelle settimane precedenti, può imprimere un passo regolare e mettersi a ritmo di soglia anaerobica o in alcuni tratti andare oltre. Qui è il momento di spingere seduto, con le prese alte sul manubrio e 75 RPM per pedalare bene senza andare di sola forza.
Al 6° km di salita, arriva un bello strappo di 500 m con percentuali di pendenza a doppia cifra. Questo tratto è veramente duro perché la strada si impenna di brutto, ma soprattutto perché a quel punto si è già stanchi.
Ricordatevi che qui non farete la differenza, è il ritmo il “giusto” che dovrete ricercare, bisogna affrontare questo strappo convinti, con un rapporto agile se possibile. Sentirete comunque bruciare le gambe per bene, ma pensate che questo è il momento più duro, passato questo le cose si fanno più semplici. Questa rampa durissima è comunque corta, pur sembrando infinita e appena dopo la curva a destra spiana e si sale leggermente per un altro chilometro, per poi scendere per 3 km circa.
Nei 3 km di discesa veloce, potrete recuperare un attimo, ma ricordatevi che qui si può fare la differenza: se siete dei buoni guidatori in bici, sarà bene spingere nei tratti diritti e tenere una buona posizione, questi accorgimenti potrebbero darvi un buon vantaggio. Restate comunque concentrati, subito dopo arriva la seconda salita, con altri 3 km pedalabili, molto più morbida e da fare con rapportone. Una volta scollinati vi aspetta una discesa veloce e panoramica, che vi porterà rapidamente in T2.

Eseguita rapidamente la transizione, sarà la volta della corsa. Si tratta di una corsa particolare, perché la bici è stata dura, esigente, muscolare e d’alta tensione. Ma il gioco si è fatto duro e adesso dobbiamo tenere. Alle gambe dovrete chiedere 10 km su tre giri, su un percorso cittadino, con curve e rilanci, ma comunque piatto. I primi minuti vi serviranno per ritrovare l’elasticità muscolare e il ritmo giusto, ovvero quello al quale vi sembra di morire, ma che comunque sarete in grado di tenere per 10 km. Trovare quel ritmo significa individuare quella linea sottile sulla quale fare i funamboli. Se le gambe non rispondono o se fa caldo e nel motore non tutti i cilindri spingono, allora cercate di aumentare la frequenza di falcata, accorciate il passo e siate più economici. Respirate regolarmente e usate ogni goccio di energia residua per spostarvi in avanti.

Cercate di essere sempre positivi. Se stiamo bene, è quasi fatta, se stiamo meno bene, dobbiamo tenere, la gara è ancora lunga e le gambe potrebbero sciogliersi più avanti; abbiate pazienza e mantenete la calma. Possiamo prendere uno o due gel a seconda di come siamo abituati, bere tanto e cercare di tenere bassa la temperatura corporea.

Vedrete che improvvisamente, come un miraggio, si materializzerà davanti a voi il traguardo; quelli sono gli ultimi metri, dove il dolore scompare, la guerra finisce ed il soldato si riposa. Avrete concluso il vostro migliore Campionato Italiano!

Ultima raccomandazione: cerchiamo di essere gentili con i volontari, corretti con nostri avversari e onesti con noi stessi.

Aloha,
Fonty

STARTING LIST CAMPIONATI ITALIANI TRIATHLON NO DRAFT AGE GROUP DI ISEO 6-07-2014

Daniel Fontana con gli amici Freezone Massimo Lavelli e Alessandra Pelizzari

Daniel Fontana con gli amici Freezone Massimo Lavelli e Alessandra Pelizzari