Per la rubrica “Storie di Triathlon”, pubblichiamo il racconto di Matteo Rugna che ci descrive com’è andato il suo Inferno Triathlon, la spettacolare sfida di endurance su quattro frazioni che si disputa ogni anno in Svizzera nel mese di agosto; una sfida vissuta insieme al suo amico e coach Luca Molteni, per tutti il Moltens.
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Il 20 agosto da Thun è partita l’edizione 2022 dell’Inferno triathlon, una delle gare più dure del panorama endurance internazionale.
Io e coach “Moltens” eravamo pronti e felici ai nastri di partenza, dato che il meteo sembrava volesse graziarci, mentre i giorni prima aveva piovuto parecchio, a dir la verità fino a poche ore prima del via.
La sfida è iniziata con 3.2K di nuoto, con una temperatura dell’acqua gradevole e poche onde, presenti in particolare nel primo tratto.
Io ho finito la mia prova in 1 ora, mentre il Moltens era uscito già da qualche minuto.
Transizione e via con la bici da strada, i primi chilometri presentavano salite pedalabili, le gambe giravano bene e ho recuperato molte posizioni.
Ripresa la strada principale da Interlaken, ha iniziato a piovere pesantemente: la pioggia ci ha accompagnato lungo quasi gli unici 30 km piatti di questa gara.
Ho avvertito subito che le gambe si stavano raffreddando e la conferma l’ho avuta sulla salita successiva, durissima: sulle rampe al 15 e 17% le gambe non giravano come volevano, davvero dura!
Dopo circa 95 km di bici da corsa, e oltre 2.200 di di dislivello, abbiamo affrontato la seconda transizione: siamo passati alla frazione in mountain bike.
Nella prima discesa ho preso molto freddo e ho deciso di pedalare agile, ho gestito al meglio per mezz’ora e poi una “bella” crisi mi ha costretto a fermarmi.
Ho mangiato e bevuto e poi sono ripartito per affrontare la salita, con gli ultimi 2 km davvero tremendi! Vedevo in lontananza il Moltens, anche lui in grossa difficoltà…
L’ho raggiunto a 300 metri dallo scollinamento, giusto in tempo per farci fare la foto insieme. È da lì è partita un’altra discesa impegnativa: io ho preferito non rischiare, Luca ha invece iniziato a spingere a tutta e ad avvantaggiarsi (ci rivedremo all’arrivo).
Terminata anche la frazione sulle ruote grasse, dovevo affrontare la quarta e ultima frazione: la corsa.
Fino a quel momento avevamo coperto 120 km di bici e un totale di 3.300 m di dislivello. Per la conquista del traguardo mancavano dunque “solo” altri 25 km e 2200 metri di dislivello positivo a piedi!
I primi 17 km sono stati quasi tutti corribili, il fondo e la pendenza lo permettevano.
Ho deciso di partire con il freno a mano tirato perché avevo paura di “saltare per aria”, ma nonostante l’atteggiamento guardingo, al 17° km sono arrivato comunque già parecchio sfinito…
Sono arrivato così nel piccolo abitato di Murren e lì ho incrociato i nostri accompagnatori che mi hanno fatto un gran tifo e dato forza per tener duro. E io non ho mollato, anche se la fatica era esagerata.
Continuavo a “scalare”, il ritmo era quello che era, è diventata una sfida a non cedere e così, dopo quasi 4 ore, nelle nubi, ho visto finalmente l’agognata cima del piz Gloria!
Finish line conquistata! Ho chiuso stremato in 11 ore e 11 minuti, in 35^ posizione.
Un grande abbraccio con Vittoria, la mia ragazza che mi attendeva in cima, e poi anche al Moltens, giunto una ventina di minuti prima di me, autore di una super gara, chiusa al 25° posto, quarto di categoria.
La soddisfazione è davvero difficile da descrivere… È la chiusura di un cerchio fatto di mesi di allenamenti mirati e forte determinazione, anche se il pensiero “ma ce la farò a finirla?” è stato sempre lì presente, ricorrente, soprattutto nell’ultima settinana.
Io e il Moltens siamo tornati a casa da finisher gasati e già focalizzati sui nostri prossimi obiettivi: per lui il Mondiale Ironman a Kona e per me i Mondiali XTERRA a Molveno.
Ma queste sono altre storie…
Info 25^ edizione Inferno Triathlon, 19 agosto 2023