Dei tanti podi di categoria conquistati dai nostri all’Ironman Austria di Klagenfurt abbiamo già parlato, sono stati bravissimi Alessandro D’Agnano, Jenni Paglia, Francesca Rigo, Cristina Andorlini, Arianna Larentis, Alessandra Derme, Andrea Ciuffoli!
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In tutto si sono laureati #ITAFinisher 427 nostri connazionali! E altrettante sarebbero le storie da raccontare, tra cui ad esempio quella degli eterni rivali e amici fraterni del Foligno Triathlon Winner Cristian Santini e Andrea Vitali…
Tra tutte scegliamo, non ce ne vogliano gli altri splendidi ironman italiani, quella di Cristina Nuti.
Lo scorso 19 aprile avevamo fatto una bellissima chiacchierata con Cristina per Passione Triathlon, c’era in ballo un’avventura da vivere dal primo all’ultimo metro, per l’esattezza lunga 226 chilometri!
GUARDA L’INTERVISTA DI CRISTINA NUTI PER PASSIONE TRIATHLON
E la Crì, manco a dirlo, ce l’ha fatta! Una donna splendida che utilizza lo sport, il nostro amato triathlon, come strumento quotidiano di benessere.
La sua “impresa”, la prima donna italiana (probabilmente al mondo?) con la sclerosi multipla a terminare un Ironman, è stata ripresa da tantissime quotidiani nazionali e questo è qualcosa di meraviglioso.
Perché è sano e giusto celebrare l’impresa sportiva di Cristina.
Perché è sano e giusto parlare di uno sport così importante come il triathlon.
E soprattutto, a nostro avviso, perché è sano e giusto veicolare il messaggio potente di cui la nostra amica è alfiere, così come leggiamo dalle sue parole.
Grazie Cristina!
IronMan Klagenfurt 2022 3.8 km swim / 180 km bike / 42km run.
Ecco come riassumerei questa esperienza…
“Finché porterai un sogno nel cuore, non perderai mai il senso della vita.”
(Gandhi)
“Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni. Non pensare alle tue frustrazioni, ma al tuo potenziale irrealizzato. Non preoccuparti per ciò che hai provato e fallito, ma di ciò che è ancora possibile fare.”
(Papa Giovanni XXIII )
Ne ho realizzato un altro… diventare Ironman! Proprio qui dove il capitano Alex Zanardi lo ha corso!
Adesso riparto con una consapevolezza in più, ho avuto molto, sofferto tanto (ma non più di tanti altri) e questo è quello che mi spinge: essere consapevole che il “give back” è quello che conta. Perché la mia mamma così mi ha insegnato: “la mano chiusa non dà e non riceve“.
Quindi chiudo con… Non preoccupatevi, non sono disoccupata dopo Klagenfurt, so perfettamente cosa devo fare, ora più che mai: questo Ironman la strada me l’ha illuminata ancora di più!
Bis bald!
ps la medaglia è anche di tutti i miei supporter vicini e lontani vi sentivo tutti (perché le voci si sentono, credetemi).
pps il pettorale aveva stampato il mio primo nome, Maria; cito ancora mia mamma (che non è più fisicamente qui): “Ti ho messo anche questo nome perché almeno la Madonna ti tiene la mano sulla testa”. Se questo non è un segno, ai posteri l’ardua sentenza…
ppps grazie a tutti i miei compagni di avventura, in particolare Stefania D’Agostino per i consigli, tra donne ci si capisce; Alex Magni per il supporto a 360°; Camilla Zani, Simo Blasi, Alessandro Sciarrone, Aldo Corso; Lorenzo, Davide ed Ezio Bellucco (famiglia fantastica!); Davide Calcatelli, Erica Dugnani, Marco Perrella, Daniela Rotelli, Dario Daddo Nardone (per il pregara super utile!), Armando Scolari (il pluritriathleta pioniere e guida); e poi Alessandra Pudia, Monica Cenini, Yuri Faccetti, Monica Fior, Susanna Cinelli, Annalisa Baraldo, Francesco Demaio (se ne inventi un’altra ti picchio!), Cristian Cucco, Francesco Murianni e… una lista lunghissima!
SPECIAL THANKS TO
Luca Zenti, il coach, allenatore, psicologo che ce l’ha fatta e ha costruito un Ironman da fake tri!
– Cristina Nuti
