Una ricerca condotta da Nielsen Sports consegna al mondo degli sport d’endurance una realtà fatta di numeri e percentuali davvero pesanti.

Qual è stato l’impatto del Covid-19 sulle gare e sulle attività sportive relative a eventi di running, ciclismo, triathlon e altri sport di endurance per il primo semestre 2020? La risposta arriva da una ricerca condotta da Nielsen Sports, multinazionale della misurazione e analisi dei dati – in partnership con l’agenzia di comunicazione ItalCommunications e con Trentino Sviluppo – per ENDU, la più grande community italiana dedicata agli sport di endurance.

Lo studio è chiarissimo: il danno economico potrebbe arrivare fino a 535 milioni di euro, in altre parole l’11% del valore dell’indotto di tutto il settore endurance.

L’analisi ha preso in considerazione l’effetto dal punto di vista dei praticanti, degli organizzatori e degli sponsor delle competizioni, limitatamente al periodo febbraio – giugno 2020 (2.080 eventi in calendario pari al 52% annuo).

Secondo l’analisi, il lockdown ha portato:

  • i praticanti di sport endurance a rimandare l’acquisto di articoli sportivi e a ridurre la spesa per le gare che sono state annullate;
  • le competizioni in calendario fino a giugno e poi annullate sono state circa 1.900, con un valore medio di mancato incasso che arriva a 208 milioni di euro per circa 1.560 organizzatori di eventi;
  • solo un terzo degli sponsor riuscirà a far fronte alle perdite in modo soddisfacente.

Sono stati coinvolti nella ricerca oltre 600.000 utenti.

In media l’88% degli sportivi aveva in programma di partecipare ad almeno un evento e il 42% è pessimista sulla possibilità di recupero. Il 56%, tuttavia, ha continuato ad allenarsi a casa. Interessante il profilo socio-demografico dei consumer: 70% uomini, età media 49 anni, in prevalenza del Nord-Ovest (46%), lavoratori dipendenti (40%), reddito medio di 2.500 euro mensili.


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