Non scrivo sulla sabbia, scrivo sull’acqua.
Ogni parola tracciata si dilegua, come nella rapina d’una corrente scura.

Non lasciatevi ingannare da queste parole di Gabriele D’Annunzio celate nelle splendide oscurità di quella grande opera che è il Notturno, ciò che ho da dirvi è inondato invece dalla luce più brillante.

Se la parola d’ordine è specializzarsi, allora la gara XTERRA Italy di Scanno è una prova Orfica in cui l’uomo per essere e diventare uomo libero, nuovo, felice, deve trasfigurarsi nella prova, nel viaggio, nel passaggio iniziatico, dalla fatica all’incubo della vita e dell’amore terreno, alla serenità e alla gioia del dominio sulle cose.

Per ottenere ciò occorre riprovare tutte le sensazioni, sentire profondamente la propria umanità, vivere intensamente, non accontentarsi, muoversi, agire, combattere.

La prova è intensa, tante sono le difficoltà, il corpo non lo senti più, senti la spinta, la forte accelerazione, la netta differenza dalla normale percezione del tempo, quasi statica, alla dimensione della corsa, dove sei chiuso in una sfera e ti muovi all’interno di essa. In quelle ore dove ti giochi tutto, ci sei solo tu e la corsa, rinchiuso in quella magia, in quella lenta agonia che ti porta ad esaurirti solo quando hai tagliato il traguardo.

In questi anni, non ho solo riflettuto e studiato sulla scienza, sulla metodologia di preparazione alle prove di endurance, ho riflettuto molto anche sugli aspetti mentali, ho scavato nel mio io, nel mio essere, in ciò che sono ed in ciò che mi ha formato.

La comprensione profonda di ciò che mi spinge a fare questa vita mi porta al benessere.

Mi spiega gli anni della mia vita che fino a qui è arrivata, i miei ricordi assumono significati ben precisi, nulla è per caso; spesso ho detto e lo dico ancora che: La vita è un insieme di eventi le cui situazioni si ripetono assumendo volti diversi.

Viaggiare per il mondo, visitare paesi e calarsi nella dimensione della gara è comprendere la nostra unicità e quella degli altri che ci stanno attorno. Tutti siamo unici, tutti abbiamo le nostre peculiarità, la misurazione con gli altri inizia proprio da questo; perché dove finisce la nostra unicità inizia quella degli altri.

In quest’ottica, non ci sono acque fredde, salite impossibili da pedalare, sentieri impervi da percorrere, esistiamo noi, che viviamo sulla terra assieme agli altri.

Partecipiamo alla gara perché abbiamo qualcosa da dare e qualcosa da prendere, siamo sempre vincitori ed il risultato è sempre raggiunto quando hai dato il massimo. Ed è anche vero che non importa cosa fai, ma come lo fai.

Non dobbiamo fare le cose per apparire, oppure per imitare, dobbiamo fare le cose perché ne sentiamo una vocazione, un bisogno; spesso, il percorso che ci porta a prepararci per la competizione ha già un forte appagamento, quando siamo lì pronti e la gara sta per partire tutto è già come compiuto, espletato, e tagliare il traguardo è solo una formalità.

Il viaggio che ci ha portato a quel giorno ha già cambiato la nostra vita facendola crescere.

Dieci anni di gare e di preparazioni ed ogni volta che sono dentro alla competizione il mondo si ferma come il giorno della mia prima gara, i miei pensieri ricorrono allo stesso modo, la mia musica, i miei sentimenti rivolti alle persone, tutto è miscelato e scremato e portato all’essenziale.

Ogni tanto mi capita, quando devo dare consigli sul nuoto e su gare imminenti, di dire che nella gara di triathlon, per me, la frazione di nuoto è la più rilassante; io quando sono in acqua sto bene e penso ai fatti miei, senza nessun tipo di ansia. Sono a casa.

Ho nuotato in tante gare ed anche in situazioni difficili, anche con oltre mille atleti tutti assieme dove è difficile avere uno spazio per muovere le braccia, eppure, in acqua sto bene.

Ognuno ha un terreno, una situazione in cui si sente a casa, e queste opportunità vanno sfruttate, in un certo qualmodo devono compensare le situazioni in cui abbiamo più difficoltà.

Non serve solo lavorare sul punto debole, bisogna livellare tuti i punti, la forza va distribuita ed i punti deboli, i nostri difetti, diventeranno i nostri punti di forza.

Se hai un lato peggiore, non nasconderlo, ma mostralo con fierezza e ti accorgerai che sei già diventato più forte.

All’XTERRA Italy di Scanno lo scorso 26 luglio 2015 ho corso per la 28^ volta nella mia carriera un’impegnativa prova triathlon off road. Sono solo numeri certo, ma in questi eventi ho conosciuto persone e visitato luoghi, sono in un certo modo cresciuto, migliorato e delineato meglio il mio stile di vita che vorrei continuare a fare.

Le gare sono motivi di scambio e di incontro con le persone, possono assumere connotazioni importanti che ci potranno aiutare nelle vere difficoltà della vita.

Impegnarsi a fondo nel prepararsi ad una gara, significa aver già vinto la prova contro noi stessi, contro lo stress delle nostre attività sciolte nella frenetica quotidianità del giorno d’oggi.

Love forever

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Samuele Peroni

Samuele Peroni Doublelife