Un sabato sportivo all’insegna del divertimento e della sana competizione per gli oltre 200 partecipanti del Laureus Super Sprint Triathlon che si è svolto questa mattina al Centro Sportivo Saini di Milano.

Sono stati pari a circa 15.000 € le donazioni raccolte per questa gara non competitiva, organizzata per raccogliere fondi per il progetto “Polisportiva Laureus Napoli”. Quarantaquattro partecipanti al via in vasca nella batteria sportiva, seguita da centocinquantaquattro atleti delle staffette composte da compagni di classe, figli insieme ai genitori e colleghi di lavoro.

Ospiti d’eccezione Linus, Davide Cassani, Daniel Fontana, i giovani triatleti futuri portacolori italiani a Londra 2012 Alessandro Fabian, angelo custode del piccolo Giacomo Mevio (7 anni che ha completato con lui la parte in bici e di corsa), Anna Maria Mazzetti insieme a Kevin Montoya, ragazzo della Polisportiva Laureus, i triatleti elite Ivan Risti e Andrea Vizzardelli coi ragazzi Laureus Mohamed El Ghamri e Thiago Garcia Rodriguez, e i paralimpici Andrea De Vincenzi, Alessandro Colombo, Alessio Borgato e Patrick Bocchi, atleta ipovedente con la sua guida Nicola Rustichelli che da qui iniziano un lungo viaggio che li vedrà in gara a Rio 2016.

Oltre venti i ragazzini che hanno deciso di partecipare con amici e compagni di classe alle staffette dividendosi le fatiche di portare a termine una gara di triathlon. Tanto il tifo per loro sia in vasca sia sul percorso ciclistico e podistico, accolti da un’ovazione del pubblico durante la loro premiazione.

A vincere la gara sportiva nelle staffette dopo il trio Fontana-Cassani-Linus si sono piazzati secondi l’Eros Team (composto dagli amici Eros D’Ambrosio, William Volpe e Tommaso Spineli), terzi Stefano Rossi, Ironman e figlio del portiere della nazionale di pallanuoto Daniele Rossi, insieme alla figlia Carolina.

Nelson Mandela dette il suo assoluto appoggio e lo slogan “Sport can change the World” ancora oggi ci guida.

Laureus è presente in Italia da 5 anni e lavora nelle periferie cittadine per combattere e prevenire il disagio giovanile. Possiamo contare su 35 tra educatori, psicologi e allenatori per seguire circa 1000 giovani e ragazzi, in situazione di disagio, dai 6 ai 17 anni segnalati dalle scuole, dai centri di accoglienza e dalle nostre reti di invio.

Li troviamo, li convinciamo a praticare uno sport di loro gradimento, li inseriamo in squadre che disputano i tornei cittadini, li assistiamo psicologicamente con educatori dell’Università Cattolica. Li educhiamo a vivere insieme e con gli altri. Obiettivo di Laureus non è quello di creare dei campioni, ma di aiutare i giovani a diventare degli adulti sereni, equilibrati rispettosi delle regole, di se stessi e degli altri.

Fonte: comunicato stampa Fondazione Laureus Italia Onlus