Domenico Passuello, il campione italiano di triathlon lungo, domenica 26 giugno ha corso a Nizza l’Ironman France, terminando la sua gara al 7° posto assoluto, con una prova da vero grande ironman, nonostante qualche intoppo in maratona.
Nell’attesa di leggere il resoconto della sua gara, pubblichiamo un suo post apparso sul suo blog personale nei giorni precedenti alla gara francese, un post che fa capire realmente cosa significhi essere un ironman professionista.
Grazie Domenico!
… verso Nizza
Cosa vuol dire preparare un’ironman… da PRO…
… vivere in funzione degli allenamenti
… correre, correre, correre… tanto… 70-100 km a settimana
… pedalare, pedalare, pedalare… sempre tanto… 350-50 0km a settimana
… nuotare, nuotare, nuotare… un po’ meno… ma sempre tanto…???
… sforzarsi di trovare nuove strade per correre
… sforzarsi di trovare nuove strade per pedalare
… sforzarsi di nuotare nella solita piscina
… correre e pedalare fregandosene delle condizioni atmosferiche per rispettare il programma
… rendersi conto che il programma è piu “grosso” di sempre
… il programma è da roba da pazzi
… alzarsi la mattina prima del solito
… dormire la sera prima del solito
… mangiare più di sempre
… mangiare tanto
… mangiare anche troppo
… mangiare tante volte al giorno
… mangiare nelle ore piu strane del giorno
… avere comunque sempre fame
… avere sempre male ai piedi
… avere sempre mal di gambe
… avere un dolore nuovo ogni giorno
… essere sempre stanchi in qualunque momento della giornata
… fare poca vita sociale
… non trovare le motivazioni per giustificare la tua mancata presenza dovunque
… chi telefona da sempre fastidio
… contare i giorni che mancano alla gara
… organizzare tutto per la gara
… pensare al risultato della gara
… pensare anche di fregarsene del risultato della gara
… pensare al dopo gara
… pensare alle gare da fare dopo la gara
… pensare alle ferie dopo la gara
… pensare che i giorni di ferie sono pochi
… pensare a come spiegare queste cose alle persone normali
… trovare una giustificazione valida a queste cose non normali
… sperare che gli altri capiscano
… fregarsene se non capiscono
… accettare il fatto che non capiscano
Fare tutto questo mi fa sentire già… un ironman.
Concordo.
Vorrei essere meno criptico di Checco ma ho paura di essere esageratamente prolisso. Cercherò una via di mezzo, i latini dicevano: “in medio stat virtus”. Triathlon per Professione ti può far pensare ad un “divertimento”, di fatto poi quando si arriva ai livelli di Passuello, mi rimane difficile pensare che ci si possa divertire. Io vengo da un anno di inattività nella corsa per interventi chirurgici post sovraccarichi funzionali da allenamento…e allora dico:”sarei disposto a sopportare di tutto pur di tornare a gareggiare”, telefonate, dolori (tanto più di quelli che ho già patito non ve ne sono), sveglia presto non è un problema (stamattina sono uscito in bici alle 05:00, alle 11:00 mi aspettano 3700 metri in piscina),a letto presto (tanto dormo poco lo stesso). Poi però quando sei dentro il sistema PRO come Passuello, allora le cose ti “pesano” e ti verrebbe da dire “ma chi me lo fa fare?”. Mi sono dilungato oltremodo, ed in conclusione “una domanda sorge spontanea”, anzi due: 1. non è che siamo masochisti e ci piace soffrire…e quindi…”tutto il resto è noia”? 2. Non è che forse forse gli operai della Fiat, i manovali, i muratori, le categorie disagiate stanno un pochino peggio? Allora stiamoci così come stiamo anche perchè poi se il risultato deve essere quello di Domenico a Nizza…beh…CHAPEAU… Grande Domenico!!! P.S.: pensate a chi ha fatto una preparazione come Passuello…con le dovute proporzioni, e poi – per un motivo o per un altro si è dovuto ritirare. Onore delle armi a loro.