Il duatleta azzurro Age Group Dino Beretta ci racconta il suo oro europeo

Il 16 e 17 Aprile si sono svolti a Limerick, graziosa città situata a Sud-Ovest dell’Irlanda ricca di storia e terza per popolazione, i Campionati Europei di Duathlon sulla distanza classica (10 km a piedi, 40 km in bici e poi ancora 5 km a piedi) su un circuito cittadino per permettere al numeroso e caloroso pubblico di assistere e partecipare attivamente alla manifestazione.

Tutti i migliori atleti rappresentanti ogni nazione Europea erano presenti, suddivisi per categorie e fasce d’età.

Purtroppo, per un mio disguido personale, mi sono presentato al via quando la mia batteria era già partita.

Non ti dico il dramma che ho vissuto, volevo ritirarmi, ma su insistenza dei giudici di gara e sopratutto del folto pubblico presente che mi incitava con “Go Italia, go!“, sono partito ma senza convinzione.

Ho incrociato i miei avversari quando loro avevano già fatto più di 800 m, ho calcolato perciò un ritardo di partenza di circa 3 minuti.

Ho fatto il primo dei 4 giri di 2,5 km iniziali con una rabbia dentro e ancora un dubbio se valesse la pena continuare o meno.

Al passaggio del secondo giro ho visto che il distacco dai miei avversari stava diminuendo e supportato da un calorosissimo pubblico che avendo visto il mio dramma iniziale aveva verso di me una supporto speciale, ho mantenuto un ritmo veramente indiavolato che mi ha permesso di prendere gli ultimi atleti della mia categoria già alla fine del terzo giro.

Terminata la prima frazione, sono arrivato al cambio dove mi segnalavano che ero già in sesta posizione. Nonostante il percorso ciclistico (con scia vietata) fosse un piattone e perciò non particolarmente adatto alle mie doti fisiche, ho percorso i 40 km in 1:04:05 risultato poi, come tutte le altre frazioni, il miglior tempo di categoria.

Questo mi ha permesso di recuperare ancora altre tre posizioni. Al secondo cambio, quando mi hanno segnalato che ero terzo, ho capito che ce la potevo fare, ho impresso un ritmo forsennato (16’59” per gli ultimi 5 km a piedi) e dopo 3 km ho preso l’amico Michele Vanzi (risultato poi secondo al termine della gara) e subito dopo l’avversario più temuto, il detentore del titolo, l’inglese Howard Doe.

Quando l’ho affiancato gli ho chiesto quanti avversari avevamo davanti; lui ha scosso la testa e ha detto “No one, I’m the first”. Quando poi ho aumentato il ritmo ho sentito alle mie spalle che diceva “Sorry, I was the first”. Arrivato al traguardo, terzo dietro Michele, a 1’01” da me, mi ha abbracciato con un “Great Dino, You are the best”, un vero gentleman!

E’ stata poi una processione, man mano che arrivavano tutti i miei avversari mi abbracciavano con quel “Great Dino” che mi ha veramente commosso. Non ti dico il pubblico, mi ha fatto grande festa, mi sembrava veramente di vivere un film.

Figurati che dopo la gara mi sono fermato due giorni per visitare Dublino, una persona che era nel pubblico, mi ha riconosciuto e mi ha fatto i complimenti!

Questa gara rispecchia un po’ la mia vita e il mio motto: “Dai sempre il massimo e non mollare mai“.

L’altra sera, quando ho festeggiato il titolo Europeo con i ragazzi del CTL3, con cui mi alleno nel running, ho terminato il mio racconto con una raccomandazione: “Anche quando sembra che tutto sia perso, non dovete mollare, dovete credere in voi stessi e in quello che state facendo, sia nello sport ma sopratutto nella vita”.

La dedica di questo mio titolo, come sempre va al ricordo indelebile di mia moglie e alle persone a me più vicine, i miei figli Cristina e Claudio, e la mia nuova squadra di cui sono anche vicepresidente, il “Free Mind Team”. Un grazie particolare all’amico Mino Passoni e ai ragazzi del CTL3 di Carnate con cui mi alleno nel running.

Che dire se non… Grazie Dino!

Nella foto, Dino Beretta, al centro, insieme agli altri due medagliati azzurri, a sinistra Michele Vanzi (medaglia d’argento) e a destra Francesco Fiori (medaglia d’oro AG70-74)